
Toner commestibili ed ecosostenibili…
Gennaio 30, 2017Da circa un decennio assistiamo all’evoluzione dei più svariati tipi di toner : da quelli inesistenti per le macchine Xerox, a quelle in plastica riciclata di Hp al toner solido di Xerox.
Attualmente, l’ultima chicca della stampa ecologica arriva dalla soia.
Sta per essere lanciato sul mercato americano Bioblack, un nuovo composto in grado di rigenerare il toner delle stampanti laser, ricavato proprio da quello che è il legume più ricco di proteine e dalle mille qualità e utilizzo.
L’inchiostro alla soia è già una strada percorsa col marchio SoyPrint che proponeva cartucce compatibili ai più grandi marchi, anche nel prezzo.
Nate dalla collaborazione tra l’Ohio Soybean Council, l’organizzazione che raggruppa i produttori di
soia dello stato americano, famoso proprio per le sue immense coltivazioni e Battelle, azienda di ricerca scientifica e tecnologica attiva soprattutto in campo agricolo, i nuovi toner sono realizzati per il 35% da soia biologica e sono considerati “The “greenest” monochrome black toner on the planet” perché con il più alto contenuto di elementi biologici tra le cartucce in commercio.
Le resine utilizzate per creare il toner sono realizzate, infatti, con oli naturali da colture bio-americane come appunto soia, mais e semi di cotone, tutte risorse rinnovabili che non solo sono facilmente disponibili, ma sostenibili a lungo termine.
La tecnologia utilizzata è stata brevettata dalla Advanced Image Resources ed è la stessa utilizzata nella
produzione di BioRez, un composto per il 50%-80% da materiale biologico.
A breve cartucce al Bioblack saranno disponibili presso i rivenditori di
cartucce rigenerate inizialmente solo per alcuni modelli di stampanti ma ben presto saranno commercializzati toner compatibili con molti più brand e modelli di stampanti laser.
Si calcola che, solo negli USA, vengono utilizzati 200 milioni di litri di petrolio all’anno per produrre
l’inchiostro delle cartucce.
Questa strada potrebbe dunque dare un significativo impulso per diminuire la dipendenza dal petrolio e l’impatto della propria stampa sull’ambiente.
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